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Presentata la Cyber Security Italy Foundation. Nel board anche il Presidente IDCERT
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Presentata la Cyber Security Italy Foundation. Nel board anche il Presidente IDCERT

Nella sala conferenze della Camera dei Deputati è stata presentata pochi giorni fa alle istituzioni la Cyber Security Italy Foundation. Nel board anche Simone Aldo Buonporto, presidente IDCERT
Presentata la Cyber Security Italy Foundation. Nel board anche il Presidente IDCERT
logo della Cyber Security Italy Foundation

È di pochi giorni fa la notizia della presentazione ufficiale della Cyber Security Italy Foundation, che è stata finalmente annunciata alle istituzioni e agli esponenti presenti in sala.

Si tratta di una fondazione tutta italiana partecipata da tecnici, ricercatori e menti brillanti del panorama cyber security, e che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura della sicurezza informatica in Italia.

La presentazione è avvenuta presso la sala conferenze della Camera dei Deputati, più precisamente nella splendida cornice di Sala Matteotti, all’interno di Palazzo Theodoli (Roma).z

A moderare l’incontro l’Ing. Angelo Tofalo, Direttore Tecnico-Scientifico e già Sottosegretario alla Difesa; mentre, a fare gli onori di casa, l’On. Alessandro Colucci dell’Ufficio di Presidenza della Camera. Hanno preso parte il presidente della fondazione Marco Gabriele Proietti, il Delegato all’Istruzione nonché membro dell’Advisory Board Simone Aldo Buonporto (già presidente di IDCERT) ed altre personalità di alta caratura. 

Vediamo insieme com’è andata.

Cyber Security Italy Foundation: com'è nata e quali sono i suoi obiettivi

Nata come fondazione no profit in Italia per la cyber sicurezza, la Cyber Security Italy Foundation è un’idea del fondatore Marco Gabriele Proietti, esperto di relazioni istituzionali, ed è il pool più completo e preparato in fatto di cyber security nell’ecosistema italiano.

Questa nuova creatura riunisce alcuni maggiori esponenti italiani della P.A., del mondo delle imprese, delle tecnologie e della cyber security, e nasce, fondamentalmente, con lo scopo di promuovere la cultura della sicurezza informatica nel nostro Paese. 

Per farlo, servono cooperazione, competenze, tecnologie e l’abilità di intavolare partnership tra pubblico e privato, finalizzate a diffondere una maggiore consapevolezza dei rischi che derivano dalle minacce della criminalità informatica, e dell’importanza per la P.A. e le imprese private di sapersi difendere.

A questo proposito, durante l’evento di presentazione è stata annunciata la nascita dell’Intergruppo Parlamentare per la Sicurezza Informatica e Tecnologica, di cui la Cyber Security Italy Foundation sarà Comitato Tecnico-Scientifico.

Tra gli obiettivi espressi dagli esponenti della fondazione, dunque, troviamo:

  • Partnership pubblico-private per accelerare accelerare il lavoro di disseminazione sul territorio
  • Coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado per diffondere la cultura digitale e della sicurezza informatica 
  • Up-skilling e Re-skilling dei lavoratori, anche attraverso il coinvolgimento della rete di Centri per l’Impiego
  • Trasferimento di nuove competenze di cyber security per i professionisti di domani

Una missione centrale, quindi, è quella legata alle competenze. In uno scenario in cui lo skills-mismatch nel mondo del lavoro è ancora molto forte, la Cyber Security Italy Foundation ha già iniziato il dialogo con tutte le università statali, private e telematiche italiane, ed ha intenzione di proseguire il lavoro con diverse, entusiasmanti progettualità:

  • l’istituzione del primo ITS (Istituto Tecnico Superiore) per la cyber security
  • la creazione della prima Academy professionalizzante per i profili della sicurezza informatica
  • l’istituzione di un osservatorio per analizzare e mappare le competenze della cyber security e costruire un riconoscimento standardizzato delle professionalità 
  • mettere a disposizione del cittadino una piattaforma con cui segnalare le minacce informatiche e le situazioni di rischio con cui è entrato in contatto
  • l’introduzione nella fondazione di una struttura operativa per la promozione della partnership pubblico-privato, che faciliti la reciproca comprensione delle esigenze e il dialogo tra gli operatori

Un lavoro che ha visto già un primo importante traguardo per la Fondazione: lo sviluppo del Master di Primo Livello “Management e Cyber Security”, costruito con l’Università Telematica eCampus proprio con l’obiettivo di fornire ai giovani laureandi e ai lavoratori delle organizzazioni pubbliche e private, gli strumenti e le conoscenze per proteggersi dagli attacchi informatici.

L’operazione e le relazioni con l’università, sono state curate dal Delegato all’Istruzione nonché membro dell’Advisory Board, Simone Aldo Buonporto.

Guarda ora il video integrale della presentazione della Cyber Security Italy Foundation!

Quali sono gli esponenti intervenuti alla presentazione?

Tra coloro che sono intervenuti alla discussione sul tema della cyber security e dell’importanza che ha nella Transizione Digitale in atto, troviamo:

  • Presidente e Fondatore Marco Gabriele Proietti
  • Dir. Tecnico-Scientifico Angelo Tofalo (già Sottosegretario alla Difesa)
  • Delegato all’Istruzione e membro dell’Advisory Board Simone Aldo Buonporto (già presidente IDCERT)
  • On. Alessandro Colucci
  • Sen. Marco Silvestroni
  • On. Giuseppe Bicchielli
  • Dir. del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni Ivano Gabrielli
  • Resp. del Cert Difesa Andrea Micheli
  • Vice Dir. dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale Nunzia Ciardi
  • Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli
  • Dir. Commerciale VANTEA SMART SpA Luciano Ricci
  • Director Head of Cyber Security TIM SpA Matteo Macina
  • Chief Information Security Officer ACEA Massimo Ravenna
Dal Canada è volato in italia anche il VP Technology Engage People Inc. e componente del comitato tecnico scientifico “Innovation”  ing. Alessandro Andriani .

Tutto questo, alla presenza in sala, tra i vari spettatori, degli onorevoli Nino Foti, Alessio Mattia Villarosa, già sottosegretario al MEF, e Calogero Pisano.

Le dichiarazioni

«Occorre creare una vera mappatura delle competenze di Cyber Security e costruire percorsi che permettano davvero di standardizzare il riconoscimento di queste competenze. Come azienda, quando andiamo a ricercare queste skills, non ci troviamo solo di fronte al problema della carenza di competenze (perché mancano), ma anche di fronte a quello della mancata standardizzazione delle professionalità. Framework internazionali come quello di ENISA hanno sicuramente creato una prima mappatura delle abilità per la cyber security, e occorre sviluppare percorsi di studio che siano allineati a questo pensiero, invece che frammentati e sviluppati in modo “locale”»

Con queste parole, il Dott. Luciano Ricci (Dir. Commerciale VANTEA SMART SpA) ha espresso la necessità di lavorare allo sviluppo di percorsi comuni per i professionisti della sicurezza informatica, che consentano di riconoscerne le competenze e valutarne il livello di preparazione.

«Abbiamo il dovere di rivolgerci ai cittadini, in particolar modo ai cosiddetti “nativi digitali”: i nostri figli, i nostri nipoti. Spesso sono assidui fruitori di smartphone ma vi è una mancanza di consapevolezza tecnologica. Occorre tenere a mente che la sicurezza digitale non è separata dalla sicurezza personale. Con questi presupposti, è necessario lavorare sulla formazione per gli alti professionisti, ma anche nel mondo delle scuole»

– Ha continuato il Dott. Matteo Macina (Director Head of Cyber Security TIM SpA)

«Ho accettato l’incarico di Direttore Tecnico-Scientifico di questa Fondazione con enorme piacere. Ho apprezzato la caparbietà del Presidente Marco Gabriele Proietti che, già due anni fa, ha iniziato questo percorso e, a differenza di altri, è passato dalle parole ai fatti. Con questo gruppo stiamo già facendo lavori molto significativi, e gli ulteriori profili che entreranno in Fondazione nei prossimi mesi non faranno che aumentare il rilievo e l’importanza di questa realtà, di cui ho l’onore di fare da supervisore tecnico-scientifico»

– Queste le considerazioni dell’Ing. Angelo Tofalo, Direttore Tecnico-Scientifico della Fondazione

«L’Italia continua a presentare diverse carenze in termini di capacità strutturali di difesa dai cyber attacchi, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. Secondo un report dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, gli attacchi alla sicurezza informatica del nostro Paese sono passati da 143 nel 2018 a ben 2.553 nel 2020.

Ad oggi, sono crescenti gli attacchi ransomware, e sono sempre più complessi e sempre più capaci di compromettere l’operatività delle organizzazioni. Casi eclatanti sono stati gli attacchi recenti all’azienda del food San Carlo, alla Regione Lazio, alla SIAE, e ai sistemi sanitari di Veneto, Lombardia, Campania, Puglia e Calabria. Tutte casistiche accomunate dallo sfruttamento di una vulnerabilità dell’infrastruttura di protezione e da una matrice finanziaria, che spesso si concretizza in una richiesta di riscatto in criptovalute. 

Ne deriva la crescente domanda di professionisti e competenze in grado di partecipare attivamente alla messa in sicurezza dell’infrastruttura tecnologica di questo Paese, sia per i soggetti pubblici che per quelli privati, come già inizializzato attraverso il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica».

In ultima analisi, ecco le considerazioni di Simone Aldo Buonporto – Delegato all’Istruzione e membro dell’Advisory Board della Cyber Security Italy Foundation

Come si è espressa la politica in merito a questa iniziativa?

«Ci troviamo davanti ad un pericolo, che non è solo connesso alle grandi imprese e ai governi, ma anche alle piccole aziende e ai singoli utenti. Credo che il problema della sicurezza informatica e delle minacce alla sicurezza dei nostri dati sia ancora sottovalutato, per questo sono ben felice della nascita di questa fondazione e di condividerne gli obiettivi»

– Sen. Marco Silvestroni 

«In una società cibernetica come la nostra, la sicurezza informatica è un tema che riguarda tutti noi. Non è un tema di nicchia. C’è, poi, il problema della cyber security nella Pubblica Amministrazione, che sempre più spesso non riesce a stare al passo dell’innovazione apportata dalle aziende private.

È un tema da affrontare politicamente e scientificamente»

– On. Giuseppe Bicchielli

«Continuiamo a leggere di cyber security sui giornali, si tratta di un tema di rilevanza nazionale e di estrema importanza. Anche in questo caso, la politica ha il compito di trovare delle risposte e soluzioni. Penso che Camera e Senato abbiano la responsabilità di dedicare del tempo a questa materia, che oggi rappresenta una vera e propria emergenza per il Paese, anche in termini di sicurezza personale. Per questo, ho chiesto alla Fondazione di diventare il comitato scientifico di un intergruppo parlamentare che si interessi al tema della sicurezza informatica. Tutto questo, sviluppando una tendenza a fare meno annunci e a lavorare per portare risultati tangibili, così che i cittadini possano continuare nutrire fiducia verso chi fa politica»

On. Alessandro Colucci

«Un problema reale è che tra addetti ai lavori leggiamo e parliamo di cybersicurezza, ma facciamo ancora molta fatica a sposare nel complesso una vera cultura della cyber security. Quella tecnologica è stata una delle rivoluzioni più incisive nella storia dell’uomo: nel giro di 30 tutto questo ha subito una tale evoluzione, che oggi è impossibile pensare ad un nostro dato che non sia digitalizzato, e quindi a rischio. Ciò ha dei riflessi indiretti sulla nostra sicurezza. Quindi, ben vengano iniziative come quella della Fondazione, che va verso un filone di resilienza e prevenzione; lo stesso intrapreso dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. L’Italia ha oggi una infrastruttura tecnologica all’avanguardia sotto il profilo della cyber security, occorre ora occuparsi della formazione di professionalità che lavorino in questo campo, e siano formate a partire dalle scuole e dalle accademie. C’è, poi, un altro tema: quello dell’indipendenza tecnologica, che è un argomento cruciale per un paese che industrializzato. L’Italia e l’Europa sono grandi fruitori di hardware e software, ma non producono in questo senso»

Dott.ssa Nunzia Ciardi (Vice DG Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale)

«Oggi il modello italiano, in termini di cyber sicurezza, è all’avanguardia e ci viene riconosciuto nelle sedi tecniche. La sicurezza informatica è ad oggi un lavoro enorme e complesso; un hub verso cui si sta orientando la criminalità organizzata per acquisire nuovi asset, per riciclare risorse e per generare profitti. Sposo pienamente iniziative come questa ed è importante tenere a mente che occorre investire in termini di formazione, per creare un circuito virtuoso che crei forza-lavoro e importi nuove professionalità nelle forze investigative»

– Dott. Ivano Gabrielli (Dir. del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni)

«Il tema della sicurezza informatica implica un cambio di era, per questo richiede un pensiero politico e filosofico in merito a questi temi. Non solo: è importante che la politica, che tutti noi, ci impegniamo a rendere i cittadini consapevoli di quanto sia importante mettere in sicurezza i nostri apparati. Troppe persone credono sia sufficiente tenere il codice del bancomat nascosto per proteggersi, ma il punto è che i device tecnologici hanno accesso non solo alla nostra vita pubblica, ma anche alla nostra vita “segreta”. E sapere come tutelare la propria privacy è di importanza centrale, soprattutto perché l’informatica corre veloce»

– Dott. Giorgio Silli (Sottosegretario agli Esteri)

La fondazione è iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore

A sancire il riconoscimento della Cyber Security Italy Foundation come ente del Terzo Settore è stata proprio l’iscrizione nel Registro Unico Nazionale (RUNTS), uno strumento che è frutto della riforma iniziata nel giugno 2016 con la redazione del Codice del Terzo Settore. 

Il Terzo Settore raggruppa tutte le organizzazioni che non sono pubbliche ma che, al contempo, non hanno scopi di lucro. Quindi, si pongono a metà strada tra lo Stato e il mercato, con il contributo personale e benefico dei cittadini che ne fanno parte.

La riforma, molto ambiziosa, ha consentito di colmare le lacune normative che riguardavano associazioni, enti e fondazioni non profit. Cosa molto importante, ha fornito delle linee guida per interagire con la comunità e avere un impatto reale e misurabile sul territorio. 

Perché il presidente IDCERT come delegato all'istruzione della Fondazione?

Come abbiamo anticipato, una grande novità legata alla neo-nata Fondazione è la nomina di Simone Aldo Buonporto a delegato all’istruzione dell’organizzazione, oltre che a membro dell’Advisory Board.

La nomina è scaturita senza dubbio dall’impegno profuso nell’ambito del Trasferimento delle Competenze Digitali e della formazione digitale dei cittadini, mirata a ridurre i divari e colmare il gap di competenze presente in Italia. 

Il Presidente IDCERT Simone Aldo Buonporto, dunque, curerà da vicino gli aspetti relativi all’Istruzione e sarà un punto di riferimento per i partner esterni alla Fondazione, tra cui soggetti del mondo della scuola, dell’università e della ricerca.

Guarda ora il video integrale della presentazione della Cyber Security Italy Foundation!

Dichiarazione di non responsabilità: Questo articolo di blog è scritto a scopo informativo e non è affiliato, approvato o sostenuto in alcun modo dalla Cyber Security Italy Foundation. Le opinioni, le informazioni e le interpretazioni espresse in questo articolo sono di esclusiva responsabilità dell’autore e non riflettono necessariamente le posizioni ufficiali, le politiche o le opinioni della Cyber Security Italy Foundation. Per informazioni dirette e aggiornate sulla fondazione si prega di visitare il loro sito web ufficiale o di contattare l’organizzazione.

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