GPS 2026: Saranno valutate le certificazioni di competenze rilasciate da enti accreditati da Accredia.
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Redazione IDCERT
Secondo quanto emerso dagli incontri sindacali dell’11 novembre, nella prima bozza potrebbero essere riconosciute esclusivamente le certificazioni di competenze digitali rilasciate da enti accreditati da Accredia, nello specifico gli schemi IDCERT DigComp 2.2 e IDCERT DigCompEdu.
La decisione rappresenta un cambio di paradigma rispetto al sistema precedente, dove qualsiasi certificazione informatica poteva essere valutata per 0,5 punti, fino a un massimo di quattro certificazioni per complessivi 2 punti. I titoli già dichiarati mantengono la loro validità, ma per le nuove certificazioni la soglia di ingresso si alza significativamente.
Il nuovo sistema di punteggio
La bozza dell’ordinanza ministeriale potrebbe introdurre una distinzione importante. Le certificazioni informatiche già acquisite e dichiarate nei bienni precedenti conservano il loro valore di 0,5 punti ciascuna, fino al massimo consolidato di 2 punti complessivi. Per le nuove certificazioni, il Ministero riconoscerà solo quelle rilasciate da organismi accreditati Accredia.
Tra queste, IDCERT DigCompEdu – la certificazione basata sul framework europeo per le competenze digitali degli educatori – avrà un peso specifico: vale 1 punto anziché 0,5. Questo punto contribuisce al tetto massimo di 2 punti complessivi previsto per le certificazioni informatiche, rappresentando quindi la metà del punteggio totale ottenibile in questa categoria.
Chi può certificare: gli enti accreditati
Attualmente, tra gli operatori con accreditamento ISO/IEC 17024 per certificazioni digitali figura IDCERT, prima EdTech italiana ad aver ottenuto questa qualifica.
IDCERT DigCompEdu che con il nuovo sistema di valutazione assume particolare rilevanza.
Le certificazioni rilasciate da organismi accreditati Accredia godono di riconoscimento reciproco in oltre 70 paesi attraverso gli accordi multilaterali EA/IAF/ILAC. Questo significa che un titolo ottenuto in Italia secondo questi standard ha valore equipollente in tutto lo spazio europeo e oltre.
Per i docenti
Per gli aspiranti docenti, la bozza potrebbe introdurre una selezione qualitativa obbligata. Non tutte le certificazioni disponibili sul mercato saranno più spendibili nelle GPS, e questo richiede verifiche preventive sull’accreditamento dell’ente erogatore.
Il valore della certifcazione IDCERT DigComp2.2 e della IDCERT DigCompEdu (1 punto invece di 0,5) orienta verso certificazioni che attestano competenze pedagogiche digitali piuttosto che semplici abilità tecniche. È una scelta che riflette le priorità del sistema scolastico: non basta saper usare strumenti digitali, serve saperli integrare nella didattica.
Standard elevati
Organizzazioni come IDCERT dimostrano che l’accreditamento è raggiungibile per chi investe in qualità e trasparenza dei processi. Non è questione di dimensioni aziendali, ma di volontà di operare secondo standard documentati e verificabili.
Il sistema GPS potrebbe diventare così banco di prova per una politica più ampia di valorizzazione delle competenze certificate. Le scelte fatte oggi influenzeranno altri settori della pubblica amministrazione e del mercato del lavoro, dove la certificazione delle competenze digitali sta assumendo crescente rilevanza.
La risposta definitiva sull’efficacia di questa riforma arriverà nei prossimi mesi, quando l’ordinanza ministeriale tradurrà le indicazioni della bozza in requisiti operativi vincolanti.
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