La rivoluzione degli ITS: quando l’alta tecnologia incontra il talento
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Redazione IDCERT
Il PNRR ha messo sul tavolo risorse significative per creare un’infrastruttura formativa che altre nazioni europee ci invidiano. E i primi risultati stanno arrivando.
L’avviso pubblico del 26 maggio scorso per i laboratori 4.0 rappresenta l’ultimo tassello di un disegno ambizioso. Non si tratta solo di attrezzature – robotica industriale, sistemi CAD avanzati, Smart Agrifood – ma di creare ambienti dove studenti e docenti possono sperimentare le tecnologie che domani troveranno in azienda. La distanza tra aula e fabbrica si assottiglia, il passaggio dalla formazione al lavoro diventa fluido.
Una filiera che prende forma
Il modello dei Campus formativi integrati sta dimostrando che l’orientamento può funzionare quando fatto presto e bene. Gli istituti secondari cominciano a dialogare strutturalmente con gli ITS Academy, creando percorsi coerenti dove lo studente non si perde tra un ciclo e l’altro ma costruisce competenze progressive. La verticalizzazione della filiera tecnico-professionale non è più un concetto astratto: sta diventando realtà in diverse regioni italiane.
I numeri di placement degli ITS, quando la macchina è a regime, parlano chiaro. Settori come la meccatronica, l’automazione industriale, il digitale cercano disperatamente questi profili. Le aziende collaborano attivamente con le Fondazioni ITS, mettono a disposizione macchinari, aprono le porte per stage e tirocini. C’è domanda, c’è interesse, c’è riconoscimento del valore di questi percorsi.
La sfida culturale
Certo, resta da vincere una battaglia culturale. La tradizione liceale è radicata, e molte famiglie continuano a vedere nell’università generalista l’unica strada di successo. Ma qualcosa si sta muovendo. La consapevolezza che esistono percorsi formativi brevi, intensi, immediatamente spendibili sul mercato sta crescendo. Soprattutto quando gli studenti vedono compagni diplomati ITS trovare lavoro qualificato in pochi mesi, con retribuzioni dignitose e prospettive di carriera concrete.
Il potenziamento dei laboratori 4.0 serve proprio a questo obiettivo: rendere visibile, tangibile, attraente la formazione tecnica superiore. Un ragazzo che mette mano a un braccio robotico, che programma sistemi di automazione reali, che lavora su progetti concreti insieme a professionisti del settore, percepisce immediatamente il valore di quello che sta imparando.
Il capitolo da scrivere
La vera sfida ora è dare continuità a questo processo. I docenti formati attraverso i corsi PNRR su STEM e intelligenza artificiale rappresentano un capitale umano prezioso. Hanno acquisito competenze che il mercato valuta bene, e le stanno mettendo al servizio della formazione. Il prossimo contratto collettivo 2025/2027 potrebbe essere l’occasione per riconoscere formalmente questo investimento professionale, consolidando l’attrattività della carriera docente negli istituti tecnici.
Non si tratta solo di questioni retributive, ma di costruire un sistema dove chi sceglie di specializzarsi nella formazione tecnica avanzata vede valorizzato il proprio percorso. È la stessa logica che si applica agli studenti: se il percorso è riconosciuto, se porta benefici concreti, diventa attraente.
L’Italia ha tutte le carte per fare degli ITS Academy un modello europeo di eccellenza nella formazione tecnica. Le infrastrutture si stanno potenziando, le partnership con le imprese si moltiplicano, la domanda di competenze tecniche non accenna a diminuire. Servono gli ultimi passaggi per chiudere il cerchio: orientamento efficace, riconoscimento del valore formativo di questi percorsi, e valorizzazione di chi li rende possibili. Il cantiere è aperto e i segnali sono promettenti.





