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Europa: nasce il primo framework condiviso per le competenze creative
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Europa: nasce il primo framework condiviso per le competenze creative

Il progetto CYANOTYPES definisce 25 competenze chiave per affrontare le transizioni digitale, verde e sociale nelle industrie culturali. Una mappa operativa che collega formazione, lavoro e innovazione in quindici Paesi
Europa: nasce il primo framework condiviso per le competenze creative

Le industrie culturali e creative europee stanno attraversando un momento di profonda ridefinizione. Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie o di rendere i processi più sostenibili: sta cambiando il modo stesso di concepire le competenze necessarie per operare in questi settori. E per la prima volta, l’Europa risponde con un linguaggio comune.

CYANOTYPES – Strategic Skills for Creative Futures è il progetto finanziato da Erasmus+ che costruisce questo linguaggio condiviso. Coordinato dalla HKU University of the Arts Utrecht e sviluppato da una partnership di università, reti creative e organizzazioni professionali in quindici Paesi, il progetto non si limita a fotografare l’esistente: traccia una mappa operativa per il futuro del settore.

Venticinque competenze, cinque dimensioni dell’agire

Il cuore del lavoro è il Creative Agency Competence Framework, che organizza 25 competenze in cinque cluster chiamati Agency Clusters. Non sono categorie astratte, ma dimensioni concrete dell’agire professionale: Collective Agency per la collaborazione in ecosistemi complessi, Public Agency per lavorare con valori e impatti sociali, Data-driven Agency per l’uso critico di dati e tecnologie digitali, Value-creating Agency per trasformare idee in valore economico e culturale, Regenerative Agency per integrare sostenibilità e responsabilità nelle pratiche creative.

Ogni competenza viene descritta attraverso conoscenze, abilità e responsabilità, allineate al Quadro Europeo delle Qualifiche e ai principali framework europei come DigComp, EntreComp e GreenComp. Il risultato è una griglia che traduce in termini misurabili capacità spesso considerate intangibili: dalla co-creazione alla gestione di progetti sostenibili, dall’integrazione di dati e narrazioni alla capacità di agire in contesti incerti.

Oltre la tecnica: l’apprendimento trasformativo

L’approccio metodologico di CYANOTYPES introduce un elemento distintivo: il triple loop learning. Non basta acquisire competenze tecniche (cosa facciamo) o riflettere su strategie e strumenti (come lo facciamo). Il terzo livello, il più profondo, chiede di interrogarsi sul perché: i valori, le finalità, l’impatto delle nostre azioni. Questo modello, che attinge alla ricerca sistemica e alla cibernetica, mira a sviluppare una consapevolezza riflessiva che permette di navigare la complessità senza perdere orientamento.

È un cambio di paradigma rispetto alla formazione tradizionale, che riconosce la natura fluida e interconnessa delle professioni creative contemporanee.

Dalla teoria alla pratica: venti progetti pilota in Europa

Il framework non è rimasto sulla carta. Oltre venti sperimentazioni sono in corso in tutta Europa, in contesti molto diversi tra loro. A Vienna, l’Università delle Arti Applicate sta introducendo micro-credential nei percorsi artistici per certificare competenze specifiche come la digital content co-creation. In Belgio, Mediarte lo utilizza per supportare freelance e lavoratori dei media con strumenti di autovalutazione e formazione continua. In Grecia, la European Creative Hubs Network applica il modello per integrare la sostenibilità nella governance dei creative hubs.

L’Italia partecipa attraverso Materahub, testando il framework nei percorsi di formazione per formatori e nel collegamento tra istruzione professionale e industria culturale, in sinergia con i patti territoriali per le competenze.

Rendere visibile l’invisibile

Una delle questioni più delicate affrontate da CYANOTYPES riguarda il riconoscimento di competenze spesso invisibili nei percorsi formativi tradizionali: la capacità di collaborare in reti ibride, di unire dati quantitativi e narrazioni qualitative, di gestire progetti che rispondano a criteri di sostenibilità e inclusione. Sono competenze trasversali che la Commissione Europea indica come prioritarie per ridurre il mismatch tra formazione e occupazione.

Il framework offre un linguaggio condiviso per nominarle, descriverle e certificarle, favorendo la mobilità professionale e il riconoscimento reciproco attraverso i sistemi di micro-credential europei.

Un’opportunità per il sistema italiano

Il settore culturale e creativo italiano, pur ricchissimo di talenti, è tra i più frammentati d’Europa e particolarmente vulnerabile alle trasformazioni tecnologiche. CYANOTYPES rappresenta un’opportunità concreta per integrare formazione, innovazione e sostenibilità, aiutando scuole, accademie, centri di competenza e imprese a progettare percorsi di sviluppo coerenti con le priorità europee del Patto per le Competenze e del Green Deal.

Applicare il framework significa anche costruire ecosistemi locali di apprendimento: reti tra università, enti pubblici, imprese creative e cittadini, capaci di condividere linguaggi e metodologie per affrontare le transizioni in modo cooperativo.

Una piattaforma aperta

CYANOTYPES è stato progettato come piattaforma aperta. Il Toolkit online mette a disposizione guide, lesson plan, strumenti di autovalutazione, modelli di micro-credential e casi studio, tutti rilasciati sotto licenze Creative Commons. L’Osservatorio CYANOTYPES raccoglie report e analisi sui fabbisogni di competenze nelle industrie creative europee, collegandosi alle iniziative della Pact for Skills e dell’European Skills Agenda.

Il nome stesso del progetto racchiude un simbolo: il “cyanotype” è il procedimento fotografico blu inventato da John Herschel nel 1842, quello che produce i blueprint, le tracce di idee in costruzione. Il framework si propone esattamente così: come un disegno aperto, che invita organizzazioni, educatori e professionisti a riscrivere insieme la mappa delle competenze creative del futuro.

Perché, come ricorda il motto del progetto, “we are all works in progress”: tutti siamo blueprint in evoluzione.

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