
Sostegno: immissioni in ruolo da GPS prorogate al 31 dicembre 2026
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Redazione IDCERT
L’emendamento 4.5 al decreto n. 127 del 9 settembre prolunga dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2026 la possibilità, in caso di esaurimento delle graduatorie dei concorsi per il personale docente, di immettere in ruolo dei docenti di sostegno utilizzando le GPS prima fascia.
La misura interviene sull’articolo 18-bis, comma 5, del decreto legislativo 59 del 2017, garantendo un anno aggiuntivo di operatività a un canale di reclutamento straordinario che nelle precedenti tornate ha permesso a numerosi specializzati di ottenere la stabilizzazione.
Una finestra temporale estesa
La proroga riconosce implicitamente la persistenza del fabbisogno di docenti specializzati sul sostegno, figura professionale ancora carente nel sistema scolastico italiano nonostante l’incremento delle certificazioni e il crescente numero di alunni con disabilità. Estendere di dodici mesi la possibilità di attingere dalla prima fascia GPS significa offrire una prospettiva concreta a chi ha conseguito la specializzazione ma non è ancora riuscito a superare le prove concorsuali ordinarie.
Il meccanismo è chiaro: solo dopo aver esaurito le graduatorie dei concorsi, gli uffici scolastici regionali potranno procedere con immissioni in ruolo attingendo dalla GPS di prima fascia sostegno. Una clausola di salvaguardia che tutela il principio del concorso pubblico ma riconosce il valore della specializzazione conseguita e del servizio svolto.
Il pacchetto scuola del decreto 127
L’emendamento sul sostegno si inserisce in un più ampio intervento normativo approvato dalla settima Commissione del Senato. Tra i punti più significativi figura l’ampliamento a circa 200mila supplenti annuali, con contratto in scadenza 30 giugno, tra i beneficiari della Carta del docente, estesa anche al personale educativo, con possibilità di acquistare titoli di viaggio.
Una misura di equità che riconosce dignità professionale anche a chi lavora con contratti temporanei fino al termine delle lezioni, avvicinando il trattamento economico-normativo dei precari a quello dei colleghi di ruolo.
Approvata anche la proroga di un anno dei corsi Indire per acquisire la specializzazione su sostegno, rivolti a triennalisti e a chi ha già svolto corsi analoghi lo scorso anno all’estero. Un intervento che amplia le possibilità di accesso alla specializzazione, pur sollevando interrogativi sulla qualità e sulla comparabilità dei percorsi formativi.
Maturità e ITP: altre novità rilevanti
Il decreto tocca anche la struttura dell’esame di Stato conclusivo della secondaria. Dal 2026 la maturità prevederà non più sei ma solo quattro commissari più il presidente, con la perdita di due membri, uno interno e uno esterno. Una semplificazione organizzativa che riduce il carico di lavoro e i costi, ma che potrebbe incidere sulla collegialità della valutazione.
Inoltre, il colloquio si svolgerà su quattro discipline individuate dal Ministero a gennaio e non si potrà superare l’esame se non si sostiene la prova orale. Una stretta che responsabilizza gli studenti e valorizza la dimensione orale dell’esame.
Per quanto riguarda gli insegnanti tecnico-pratici, viene allungata fino al 31 dicembre 2026 la possibilità di partecipare ai concorsi ordinari solo con il diploma di maturità. Un regime transitorio che permette agli ITP di accedere ai concorsi prima dell’entrata a regime dell’obbligo della laurea, garantendo una gestione graduale della transizione normativa.
Le parole del Senatore Marti, relatore del provvedimento
Il Senatore Marti, relatore del provvedimento, ha sottolineato la valenza concreta degli interventi: “Gli emendamenti rispondono alle esigenze concrete del mondo della scuola. Tra i più significativi, l’ampliamento della platea dei beneficiari della Carta del Docente e l’incremento del Fondo unico per l’edilizia scolastica di 155 milioni di euro dal 2027 al 2036, risorse destinate alla realizzazione di interventi urgenti di messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici”.
Il senatore ha evidenziato anche lo stanziamento di 3 milioni di euro per Agenda Sud, destinati a 600 scuole per l’acquisto di sussidi didattici e l’ampliamento dell’offerta formativa, rafforzando il contrasto alle disuguaglianze territoriali.