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Inaugurato a Bologna il supercomputer Pitagora: 27 petaflop dedicati alla ricerca sulla fusione nucleare
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Inaugurato a Bologna il supercomputer Pitagora: 27 petaflop dedicati alla ricerca sulla fusione nucleare

Bologna si aggiunge alla mappa europea della ricerca sull'energia da fusione con l'inaugurazione di Pitagora
Inaugurato a Bologna il supercomputer Pitagora: 27 petaflop dedicati alla ricerca sulla fusione nucleare

 Un supercomputer da 27 petaflop al secondo installato al Cineca. L’infrastruttura, finanziata dal consorzio Eurofusion e gestita in collaborazione con Enea, sarà dedicata alla simulazione della fisica del plasma e all’analisi dei materiali avanzati necessari per contenere reazioni a temperature stellari.

Gli orizzonti temporali

La cerimonia ha visto la presenza della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, entrambi pronti a sottolineare il valore strategico dell’investimento. “Un acceleratore di progresso” per la prima, “al servizio del futuro” per il secondo.

Pichetto Fratin ha delineato una sequenza chiara: prima la fissione, poi la fusione come “obiettivo dorato”. È un riconoscimento implicito che la transizione energetica italiana dovrà fare i conti con tecnologie esistenti prima di poter contare su quelle ancora in fase di sviluppo. La fusione resta una soluzione elegante sulla carta: energia pulita, sicura, praticamente inesauribile. Ma tra la teoria e l’applicazione industriale c’è un lungo percorso che richiede, appunto, macchine come Pitagora.

Efficienza energetica e potenza di calcolo

Dal punto di vista tecnico, il sistema presenta caratteristiche di rilievo. Il raffreddamento a liquido diretto dissipa fino al 97% del calore prodotto, un dato che testimonia l’attenzione all’efficienza energetica in un settore dove l’ironia di consumare enormi quantità di energia per simulare la produzione di energia futura non sfugge a nessuno. La potenza di calcolo permetterà di modellare comportamenti del plasma che in laboratorio risultano difficili da osservare e controllare, accelerando potenzialmente il processo di comprensione dei fenomeni fisici coinvolti.

Un passo avanti nella corsa globale

Il Cineca conferma così il proprio ruolo nel panorama del calcolo ad alte prestazioni europeo, mentre l’Italia mantiene una posizione nella corsa alla fusione che vede impegnati tutti i principali player scientifici globali. Gianfranco Federici di Eurofusion ha parlato di “passo decisivo”, formula che nel linguaggio della ricerca significa: importante, ma ci stiamo avvicinando al traguardo.

La fusione nucleare continua ad essere la grande promessa della fisica applicata, quella che potrebbe risolvere definitivamente la questione energetica globale. Pitagora è uno strumento per avvicinarsi a quella promessa. Quanto ci vorrà ancora? Le stime parlano di reattori commerciali entro il 2050. Nel frattempo, la ricerca procede, un petaflop alla volta.

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